Rassegna stampa miart 2023 [POST IN AGGIORNAMENTO] 

Articoli dedicati alla partecipazione del Club a miart con la mostra Double Face, Tangible and Intangible in Art Jewelry

Artribune: https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/miart-2023/

ADC Group: https://www.adcgroup.it/e20-express/portfolio-eventi/culturale/con-169-gallerie-partecipanti-da-27-paesi-torna-a-milano-miart-presentata-alla-stampa-la-27-edizione-della-fiera-internazionale-d-arte.html

Il Giornale d’Italia: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/mondo-imprese/470584/miart-2023-la-fiera-di-arte-moderna-e-contemporanea-torna-nel-segno-del-crescendo.html

Il Giornale: https://www.ilgiornale.it/news/nazionale/miart-2132917.html

miart 2023

Il Club degli Orafi Italia parteciperà a miart – fiera internazionale di arte moderna e contemporanea 
con la mostra Double Face, Tangible and Intangible in Art Jewelry a cura di Alba Cappellieri

DOUBLE FACE
TANGIBLE AND INTANGIBLE IN ART JEWELRY

Mostra del Club degli Orafi per miart 2023 | A cura di Alba Cappellieri

Il Club degli Orafi Italia, grazie all’indispensabile supporto di ICE Agenzia, partecipa per la prima volta a miart – fiera internazionale di arte moderna e contemporanea che si svolgerà dal 14 al 16 aprile 2023 presso Allianz MiCo, con la mostra Double Face che vede esposti i gioielli d’artista di otto Soci a cura di Alba Cappellieri.

Il Double Face non è soltanto una metafora o un espediente narrativo ma una vera e propria attitudine che permette di indagare e riflettere sulla “doppia” capacità dei gioielli in mostra. Gioielli che hanno conquistato un doppio valore in quanto espressioni tanto delle qualità tangibili della gioielleria, rappresentate dalla preziosità dei materiali e della manifattura, quanto di quelle qualità intangibili, che sono quelle dalla creatività, dall’innovazione, dalla sperimentazione e dalle contaminazioni dove l’arte è l’elemento unificatore che pone interrogativi sul senso della preziosità nel contemporaneo.

Il tema del doppio è centrale nelle arti dove può assumere diverse sfaccettature a seconda del contesto artistico e culturale in cui viene rappresentato. Da Tiziano ad Anish Kapoor, da Salvador Dali a Cindy Sherman, da Jan Vermeer a Claes Oldenburg e ancora Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Marina Abramovic, sono numerosi gli artisti che in tutte le epoche hanno esplorato e indagato la diplopia come riflessione sull’identità ma anche sull’invisibile, lo spirituale, le illusioni o le ombre.

Nel gioiello il doppio non ha avuto pari fortuna esegetica, probabilmente perché esso è storicamente un oggetto monofacciale, che affida la sua preziosità allo splendore dei suoi materiali: le gemme, i metalli o l’alta manifattura. Gemme preziose e artigianato artistico rappresentano le qualità tangibili del gioiello della tradizione, riconosciute e riconoscibili in tutte le civiltà e in tutti i tempi. La contemporaneità ha donato al gioiello nuovi valori e significati, considerando preziosi anche valori e qualità intangibili come la creatività, la sperimentazione, le contaminazioni, l’autorialità.

Il gioiello d’artista nasce, infatti, con gli artisti figurativi che consideravano il gioiello come arte indossabile e come uno dei numerosi media per esprimere la propria poetica. Nei gioielli d’artista non vi è alcun anelito ornamentale, come accade nella gioielleria o nel gioiello moda, ma neanche simbolismo sociale, religioso, politico o funzione apotropaica, che caratterizzano, invece, i diversi contesti del gioiello dalla preistoria a oggi. Il valore delle loro creazioni è dato dal pensiero artistico dell’autore, dalla sua ricerca e sperimentazione.

Le opere sono state selezionate per le loro Double Face, in termini di qualità tangibili e intangibili, per la loro capacità artistica di esprimere gemme e manifatture preziose ma anche idee, concetti, paesaggi non convenzionali della contemporaneità.

I gioielli in mostra racchiudono concetti artistici maturati da prospettive multiple: sono espressione di importanti collaborazioni con artisti quali Giò Pomodoro, che ha creato i gioielli di Cesari e UnoaErre, e Sergio Fermariello, autore del bracciale per de’Nobili, che qui hanno interpretato le rispettive ricerche nel medium del gioiello con risultati di grande interesse e qualità; sono gioielli ispirati all’arte, come negli orecchini Puzzle Arlecchino di Mattioli ispirati al Pointillisme e al Carnevale di Mirò, o come nelle avvolgenti creazioni di Vhernier, che rimandano alle forme eleganti e morbide delle sculture di Constantin Brancusi, Max Bill o Barbara Hepworth, o come la collana trasformabile di Alfredo Correnti, ispirata alle sinuosità dell’Art Nouveau. Sono gioielli che esplorano le sperimentazioni artistiche, come nel bracciale Wave di Angeletti dove la tradizione millenaria della gioielleria incontra l’innovazione dei nuovi materiali o come nel teschio di corallo di Liverino che si trasforma in scultura.

Otto autori per interpretazioni Double Face sul rapporto tra arte e gioiello con un unico denominatore comune: sono tutti gioielli fatti ad arte.

ICE Agenzia, grazie al supporto della rete di Uffici esteri presenti in oltre 72 Paesi nel mondo, ha organizzato una delegazione di circa 70 operatori professionali, principalmente provenienti dalle seguenti aree geografiche: Europa, Asia, America del Nord, America del Sud, Sudafrica. L’obiettivo di tale supporto promozionale è favorire lo sviluppo dei contatti commerciali tra le aziende italiane espositrici e i collezionisti esteri in visita alla fiera, accuratamente selezionati da ICE Agenzia con la collaborazione degli organizzatori.

Il Curatore – Alba Cappellieri, Ph.D.

Accademica, curatrice e autrice, è Professore Ordinario di Design del Gioiello e dell’Accessorio Moda al Politecnico di Milano dove è direttore del Master internazionale in Fashion Accessories Design. Dal 2013 al 2016 ha insegnato Design for Innovation alla Stanford University. E’ membro del Comitato Scientifico dell’Ecole Van Cleef&Arpels a Parigi, della fondazione Gijs Bakker ad Amsterdam, della Fondazione Cologni a Milano, del Premio Altagamma Giovani imprese di Milano, del De Beers New Talents Awards a Gaborone. Nel 2017 è stata nominata Ambassador del Design Italiano per l’Italian Design Day a Osaka, nel 2018 a Sydney, nel 2019 a Baku, nel 2020 a Miami, nel 2021 a Rabat, nel 2022 a Hamburg, nel 2023 a Cipro. Nel 2014 ha fondato e diretto, fino al 2021, il Museo del Gioiello in Basilica Palladiana a Vicenza. Svolge attività di ricerca, curatoriale e di consulenza per le principali aziende e istituzioni del gioiello internazionali, tra queste: VanCleef&Arpels, Tiffany, Bulgari, Buccellati, De Beers, Cartier, Pomellato, Chantecler, Roberto Coin, Intisars, Shiphra, Recarlo.

Il Club degli Orafi Italia è un’associazione indipendente che riunisce le più importanti aziende dell’industria orafa italiana, rappresentative delle differenti categorie e leader nei rispettivi segmenti di attività. Nato per sostenere uno dei settori più rappresentativi del Made in Italy nel mondo, l’alta gioielleria italiana, ha l’obiettivo di veicolarne i valori di eccellenza: artigianalità, mestiere, stile, cultura.  All’interno del Club è rappresentata l’intera filiera orafa, dalla produzione di gioielleria ad alto valore aggiunto e quella di tipo industriale, la distribuzione all’ingrosso e al dettaglio, il commercio di pietre preziose, perle e coralli, la promozione delle materie prime (oro, platino e diamanti).

Costituito nel 1980 da cinque Soci fondatori, creato fondamentalmente per tutelare gli aspetti produttivi, ha continuato a promuovere negli anni la cultura imprenditoriale attraverso un intenso programma di incontri volti a monitorare le evoluzioni del mercato orafo, le nuove richieste del consumatore, le sue motivazioni nei confronti del gioiello e le variabili che contribuiscono a conservarne forte il mito. Quattro sono le principali aree di intervento: Ricerca – Formazione – Informazione – Networking. Il Club nel corso degli anni è diventato un vero e proprio catalizzatore per il settore e rappresenta la fonte più affidabile di informazione sull’andamento dell’industria orafa italiana.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti
Club degli Orafi Italia – 3668789555 – info@clubdegliorafi.org – http://www.clubdegliorafi.org
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – http://www.esteri.it
ICE Agenzia – http://www.ice.it

Presentata la prima edizione dell’Inchiesta congiunturale Club degli Orafi – Intesa Sanpaolo

Il Club degli Orafi e Intesa Sanpaolo hanno realizzato per la prima volta un’inchiesta presso i soci del Club degli Orafi, associazione che riunisce le più importanti aziende dell’industria orafa italiana, che completa e integra i risultati quantitativi sul settore contenuti nella Scheda Statistica, pubblicata dal 2005.

L’inchiesta, condotta prima della guerra in Ucraina ma aggiornata negli ultimi giorni, conferma gli ottimi risultati del 2021: quasi il 60% degli intervistati o non ha subito cali del fatturato nel 2020 o li ha già completamente recuperati nel 2021.

L’indice di fatturato ISTAT mostra una crescita dell’oreficeria e bigiotteria di oltre il 50% nel 2021 che porta i livelli del 17% al di sopra di quelli del 2019, un dato nettamente superiore alla media manifatturiera (+9%) e soprattutto agli altri comparti della moda, cha ancora soffrono di un gap nei confronti del pre-pandemia.

Cruciale per il recupero del settore la straordinaria competitività sui mercati internazionali, con le esportazioni che hanno toccato il record storico di 8,5 miliardi di euro per l’oreficeria e bigiotteria e di 7,5 miliardi per i soli gioielli in oro, grazie agli ottimi risultati conseguiti su tutti i mercati, in particolare gli Stati Uniti che rafforzano il proprio ruolo di primo sbocco.

In un quadro di diffuso ottimismo, con oltre il 73% delle imprese che si aspettava una ulteriore crescita del fatturato nel 2022, l’inchiesta presso i soci del Club degli Orafi evidenziava, già a gennaio, tra le principali criticità i prezzi delle materie prime e i ritardi negli approvvigionamenti, difficoltà esacerbate dall’invasione russa dell’Ucraina: circa il 78% degli intervistati dopo il conflitto evidenzia un impatto negativo, con l’incremento dei prezzi delle materie prime come maggiore criticità indicata da tutti i partecipanti all’indagine.

Significativa la capacità di reazione: il 30% delle imprese dichiara di stare pensando a modifiche organizzative in seguito allo scoppio del conflitto, in particolare attraverso una revisione dei canali di approvvigionamento ma anche dei listini e dei canali di vendita.

La reattività delle imprese è basata su un’elevata propensione all’investimento: il 60% dei rispondenti dichiara di aver aumentato i propri investimenti nell’ultimo biennio, nonostante la pandemia, con una particolare attenzione nei confronti della formazione e del capitale umano, che ha ricevuto il massimo dei punteggi in termini di priorità ed è stato indicato solo dal 5% del campione come “non rilevante”. Seguono la digitalizzazione della fase produttiva, la Ricerca e Sviluppo e la valorizzazione del marchio.


I risultati dell’inchiesta presentata il 19 marzo 2022 nel corso di VicenzaOro integrano e completano l’analisi quantitativa contenuta nella Scheda Statistica che il Club degli Orafi e la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo pubblicano dal 2005, rinnovando una collaborazione che valorizza le conoscenze del mercato degli operatori attraverso l’analisi dei principali dati statistici ufficiali sul settore.

L’inchiesta, realizzata prima della guerra in Ucraina ma aggiornata negli ultimi giorni, conferma gli ottimi risultati del 2021: quasi il 60% degli intervistati o non ha subito cali del fatturato nel 2020 o li ha già completamente recuperati nel 2021.

Rilevante è anche la propensione all’investimento, con il 60% dei rispondenti che dichiara di aver incrementato le proprie spese nell’ultimo biennio, nonostante la pandemia, diretti a sostenere una serie di interventi strategici in materia di formazione, capitale umano, digitalizzazione dei processi produttivi, R&S e valorizzazione dei marchi.

Anche le attese per il 2022 erano orientate positivamente, prima dello scoppio della guerra in Ucraina: oltre il 73% dei rispondenti si aspettava un ulteriore crescita del fatturato, in uno scenario che si presentava favorevole, in particolare per il segmento dell’alta gamma e su alcuni mercati, come gli Stati Uniti, tornati ad essere i principali acquirenti del Made in Italy del gioiello.

L’emergenza creata dall’escalation bellica colpisce, pertanto, il settore in una fase molto favorevole, facendo emergere delle ombre in un quadro che resta nel complesso positivo: l’ulteriore inchiesta realizzata dopo il 24 febbraio, evidenzia come circa il 78% degli intervistati preveda un impatto negativo, legato in particolare all’incremento dei prezzi delle materie prime, tema che emergeva come principale criticità anche nelle risposte antecedenti al conflitto, insieme ai ritardi negli approvvigionamenti, che avevano portato il 40% dei rispondenti a ripensare le proprie forniture a favore degli operatori italiani della filiera.

La capacità di reazione degli operatori è comunque elevata: il 30% delle imprese dichiara di stare pensando a modifiche organizzative in seguito allo scoppio del conflitto, in particolare attraverso una revisione dei canali di approvvigionamento ma anche dei listini e dei canali di vendita.

Giorgio Villa, Presidente del Club degli Orafi Italia “I dati 2021 confermano quanto abbiamo percepito come imprenditori: quello orafo è un comparto che ha saputo reagire bene alle difficoltà, continuando a investire, innovare e puntando fortemente sul capitale umano. Questo ha consentito alle aziende italiane di arrivare strutturate ad affrontare questa nuova crisi. Sicuramente le incertezze e le criticità legate principalmente ai costi e alla disponibilità delle materie prime generano preoccupazioni, ma, come emerge dalla lettura dell’indagine qualitativa, permane nel settore un cauto ottimismo. Il momento è difficile per tutti ma c’è alla base un tessuto imprenditoriale sano e solido con prospettivi reali e un sentimento positivo”.              

Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo “Il settore orafo italiano ha evidenziato nel 2021 una straordinaria capacità di reazione: dopo il crollo del mercato subito nel 2020, il settore ha conosciuto un boom di vendite che ha portato, unico tra i comparti del Sistema Moda, a recuperare interamente quanto perso durante la pandemia, raggiungendo livelli record delle esportazioni. Tali risultati sono il frutto dell’ottima competitività degli operatori italiani e degli investimenti fatti negli scorsi anni per valorizzare l’elevato livello di know-how e di creatività che da sempre caratterizza il settore in Italia. Il conflitto in corso crea nuove incertezze nello scenario: al di là del peso sul nostro export di Russia e Ucraina, peraltro limitato a 36 milioni di euro (lo 0,5% dell’export del settore, di cui 25 milioni di Russia), sicuramente le imprese dovranno fare i conti con un incremento del prezzo dei preziosi, tradizionale bene rifugio, e con consumatori più prudenti, in particolare sui mercati europei. Le opportunità su altri mercati, in primis Stati Uniti e Cina, sembrano, al momento, meno compromesse, seppure in un quadro che resterà incerto”.

Scheda statistica

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